Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/657


Parte III. Cap. II. 631

spogliato della robba mia, privo de gl’occhi, e senza amici. Ma quello gli torna pure a dire: audium tibi sit semper: Stà pur allegramente. A cui risponde di nuovo Tobia: Non si può stare allegramente in una casa così sventurata. E l’Angelo: Non vi può essere pianto nè sventura, dov’è il fonte d’ogni gaudio, ch’è il divin favore: Tobia è molto difficile a chi da dovero si duole a trattener il pianto: A cui di nuovo l’Angelo: Forti animo esto, in proximo est, ut a Deo cureris.i Stà allegramente, perche presto sarai da Dio guarito.

Per qual cagione ò mio Tobia, per qual cagione, christiano mio devi tù star sempre allegro, etiandio fra le lagrime, e i sospiri? Se non, che come dice San Gio. Chrisostomo: Nullum armaturae genus validius, quam gaudere secundum Deum. Cum