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Parte II. Cap. V. 491

creta, e a far mattoni, erano mansueti, e chiamavano continuamente Dio; ma dopo che hebbero la libertà, mormoravano, onde fecero sdegnare Iddio, e si misero in innumerabili fastidij. Non ci perdiamo dunque ne’ casi avversi, perche ci vengono per nostra correttione.

Si deve dunque replicar cento volte, Habbi patienza, Christiano mio, sopporta pure tutte quelle cose, che ti occorrono, ò siano longhi tedij, ò miserie gravi, ò danni quanto si siano grandi, sopportali pure, poiche. Quae nocent, docent. La tribolatione t’insegna.

a 1 Cor. c. 10. 13. b S. Chrys. to. 5 hom. 67. init. c Idem. d S. Chrys. hom. 66. plurib. locis.

§. 6.

I

Ddio s’è dichiarato molto bene in che modo egli vuole, che siano trattati i suoi servi in questo mondo. Perche se soppor-