Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/366

342 Scola della Patienza

tà. Venitevene pure quante volete, Afflittioni, venghino con voi squadroni d’innumerabili calamità, e miserie, la fame, la sete, la povertà, l’infermità, i pianti, l’ingiurie, le calunnie, e tutte le sorti de’ travagli; perche nè del numero nè delle forze vostre ci spaventiamo: Anchorche ci vediamo all’incontro squadroni intieri, non per questo temerà il nostro cuore. Non rompiamo la fede, che habbiamo data a Dio; siamo apparecchiati a patir più tosto ogni cosa, e dare ancor ben mille volte la vita, che non mantenere a Dio la fede giurata.

Ciascuno, che è divoto, e fedele a Dio, così sente nell’animo suo. Anchorche si muova contra di me l’inferno; benche mi caschi adosso il cielo, benche tutte le calamità me solo assaltino, io però, con l’aiuto di Dio sarò sempre fedele; essendo apparecchiato ad esser