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capitolo xliii 389

sato di voler essere, non mi sarà trovato nell’esame difetto alcuno: e non bisogna farsi in questo mondo pecora chè il lupo se la mangia: tanto vali quanto tieni, soleva dire mia nonna; e dell’uomo arrabbiato non ti vedrai vendicato. — Oh che tu sia maladetto, Sancio, soggiunse allora don Chisciotte; sessantamila demonii portino via te e i tuoi poverbii, ch’egli è una gross’ora che ti stai infilzando facendomi mandare giù mille bocconi di disgusto per ognuno di essi. Ti do parola che questi strambotti ti condurranno alla fine su di un paio di forche, e ti sarà strappato dalle mani il governo, perchè prevedo in oltre che userai mille parzialità. Dimmi: dove li trovi, o ignorante? o come li applichi, o scimunito, quando per dirne io uno solo e applicarlo a dovere travaglio e sudo come se zappassi la terra? — Ma viva Dio, signor padrone, la signoria vostra sempre si lamenta delle più piccole cose: che fastidio do io a lei se fo uso di quel poco che possedo, mentre non ho niente altro al mio comando che un capitale di proverbj, e sempre proverbj? Ora me ne vengono quattro sulla punta della lingua che starebbero come dipinti, o come pere in un paniere; non li dirò perchè dire Sancio, o un buon tacere, è dire una cosa istessa. — Eh non sei tu quel Sancio, disse don Chisciotte, perchè non solo non sei un buon tacere, ma un mal parlare e un mal perfidiare: dimmi nulla ostante questi tuoi quattro proverbj che asserisci essere tanto a proposito, e che ti sono in memoria, mentre per quanto io vado sollecitando la mia, chè è pur eccellente, non me ne sovviene alcuno. — Può esservi niente di meglio adattato, disse Sancio, che: tra due denti mascellari non mettere mai il dito? A quest’altro: uscitevene di casa mta, chè avete a fare colla moglie mia, non c’è che rispondere. E poi se la brocca dà nella pietra o la pietra nella brocca, mal per la brocca; sono tutti proverbj che vengono proprio a pelo, perchè gli è come dire: Che nessuno venga a cozzare col suo governatore, nè con chi ha le redini del comando, mentre ne uscirà malconcio, come chi mette il suo dito tra due mascellari; e se non sono mascellari non importa, purchè siano denti. A quello poi che dice il governatore: non c’è che rispondere, come al proverbio: uscitevene di casa mia, chè avete a fare colla moglie mia; ed a quello della pietra colla brocca sono tanto chiare le applicazioni che le vedrebbe un orbo; di maniera che bisognerebbe conchiuder che chi vede la teccola nell’occhio altrui non vegga la trave nel proprio; e non si dirà per lui: la morta si maravigliò della scannata; e a vossignoria è ben noto che sa più uno sciocco in casa sua che un savio in quella degli altri. — Oh questo no, o Sancio, rispose don Chisciotte, chè nulla sa nè in casa