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capitolo xx 187

sapienza, tu abbia più paura di una lucertola che di Domeneddio. — Giudichi la signoria vostra, disse Sancio, delle sue cavallerie, nè si metta a dare sentenza sui timori o sulle bravure altrui, chè io sono tanto timorato di Dio quanto ogni altro, e mi lasci vossignoria pappare questa schiuma, che del resto sono tutte parole oziose delle quali dovremo dare conto nell’altra vita„. E detto questo, tornò all’assalto della caldaia con appetito sì grande che svegliò anche quello di don Chisciotte, il quale gli avrebbe fuori di dubbio tenuto buona compagnia se non fosse stato impedito da quello che sarò costretto di far sapere qui appresso.