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capitolo xx 177

chè i tuoi desiderii non si estendono oltre al pensiero del tuo asino, mentre quello della tua persona l’hai posto tutto sulle mie spalle: gravezza e carico che la natura e il costume appoggiarono ai grandi. Dorme il servo e sta vegliando il padrone, e pensa al modo di sostenerlo, di migliorarne lo stato e di concedergli qualche favore. L’angustia del vedere che il cielo si fa di bronzo, e nega alla terra la necessaria rugiada, non affligge il servo, ma sì bene il padrone, che dee ia mezzo alla sterilità e alla fame aver cura di colui della cui opera si è servito nel tempo della fertilità e dell’abbondanza„. Niente rispondeva Sancio a tutte queste esclamazioni perchè dormiva; nè sarebbesi svegliato sì tosto se don Chisciotte con il piè della lancia non lo avesse scosso, e non gli avesse fatto spalancare gli occhi. Svegliossi allora il sonnolento e infingardo, e girandoli di qua, di là, all’intorno, disse: — Dalla banda di questo frascato, se non m’inganno, esce un odore o buon fiato che sa più di presciutto fritto che di giunchi o di sermollino: oh le nozze che incominciano con questi odori, devono, per l’anima mia, essere molto abbondanti e generose! — Finiscila, ghiottone, disse don Chisciotte, alzati, e andiamo a vedere questi sponsali, e osserveremo sin dove giunga lo sdegno dello sprezzato Basilio. — Vossignoria faccia pur ciò che le pare e le piace, rispose Sancio, chè quanto a me poca briga mi prendo. Dovea esser ricco quel signor Basilio, e si sarebbe sposato colla signora Chilteria; e bisogna aver quattrini chi brama far nozze nobili e distinte: e in verità che io resto nella mia opinione, signor mio, che il povero dee contentarsi di quello che ha, nè dimandare pane buffetto in mezzo al golfo; scommetterei una mano che Camaccio può subissare Basilio nelle ricchezze; e se così è, come debb’essere, sarebbe pur balorda Chilteria a rinunciare alle gioie e ai vestiti che può donarle o già le avrà donate Camaccio, per preferire lo slancio del palo o il maneggio di una spada di marra che potria unicamente darle Basilio, e che non valgono un quartuccio di vino all’osteria. Abilità e grazie che non sono vendibili tengasele il conte Dirlo; ma se queste tali grazie cadono sopra chi ha denari, canchero! come le paiono buone! Sopra un buon fondamento si può alzare un buon edifizio, e la base migliore e la maggiore forza del mondo consiste nel denaro. — Per amore di Dio, o Sancio, disse don Chisciotte, finiscila una volta, chè io sono di avviso che lasciandoti seguitare, torneresti sempre da capo, e non ti resterebbe tempo nè da mangiare nè da dormire, perchè lo spenderesti tutto in chiacchiere. — Se vossignoria avesse buona memoria, replicò Sancio, si dovrebbe ricordare dei patti che abbiamo fatto prima che ci allontanassimo dalla patria in questo nostro