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nella sua casa, nessuno lo riconobbe, fuorché suo fratello, già molto vecchio. La fama di questo avvenimento essendosi sparsa per la Grecia, Epimenide fu riguardato d’allora in poi come un uomo favorito dagli Dei, e andavasi a consultarlo come un oracolo. L’ammirazione e la riconoscenza volevano ricolmarlo di doni e di onori, ma Epimenide li rifiutò, e non volle che un solo ramo di ulivo. Morì in età di duecento ottantanove anni. I Cretesi dopo la sua morte gli offrirono de’ sagrifizj, come ad un Dio.

Epimeteo, figlio di Giapeto e fratello di Prometeo. I poeti dicono, che Prometeo aveva formato gli uomini prudenti ed ingegnosi, ed Epimeteo gl’imprudenti e gli stupidi. Quest’ultimo sposò Pandora, la quale ricevette in dono da tutti gli Dei alcune belle qualità per renderla perfetta. Da questa unione nacque Pirra, che sposò Deucalione, figlio di Prometeo.

Eraclidi, figli o discendenti di Ercole, i quali, dopo essere stati perseguitati da Euristeo, ritiraronsi in Atene. Dopo la morte di Euristeo, s’impadronirono del Peloponneso, di Argo, di Sparta, di Micene e di Corinto. Questo avvenimento, che forma una delle principali epoche della storia greca, fece cangiare aspetto a tutta la Grecia.

Erato, musa che presiede alla poesia lirica e all’anacreontica. Viene rappresentata sotto la figura di una giovinetta ninfa gaja, coronata di mirto e di rose: tenendo a man sinistra la lira e a dritta un archetto. Veggonsi a fianco a lei un amorino alato con un arco, ed una fiac-