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pronta del suo ingegno, che era maraviglioso, sopra questa scienza, che per difetto e inesattezza di strumenti, e per mancanza di osservazioni era allora presso i Greci bambina. Annunziava egli apertamente il moto della terra, l’immensa distanza delle stelle da noi, tutta l’orbita della terra in riguardo a sì fatta distanza non doversi riputare che un punto; dichiarava in somma al figliuolo di Gerone il sistema del mondo alla maniera di Aristarco: e ciò facea tanto più franco, quanto in Siracusa non eran da temersi de’ Cleanti1. Pitagora e i Pitagorici avean da gran tempo pubblicato in Sicilia il vero sistema del mondo; Petrone d’Imera avea già recato innanzi l’opinione della pluralità de’ mondi; Empedocle avea celebrato ne’ suoi poemi il moto della terra; Iceta avea manifestato la rotazione del nostro pianeta intorno al proprio asse, il moto in somma della terra, e il vero sistema del mondo era una dottrina quasi popolare in Sicilia. Ma


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  1. Plutarco riferisce de fac. in orbe lunae, che Cleante accusò Aristarco, perchè costui ammettendo il moto della terra turbava il riposo di Vesta.