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libro primo 141

che fusse cagione e della guerra e delle spese di essa, e cominciò a persuadersi che, tolto via detto Magistrato, fusse tolto via la guerra; tantochè avendosi a rifare, non se gli fecero gli scambj; e lasciatosi spirare, si commisero le azioni sue alla Signoria. La qual deliberazione fu tanto perniziosa, che non solamente non levò la guerra, come l’universale si persuadeva, ma tolti via quelli uomini, che con prudenza l’amministravano, ne seguì tanto disordine, che oltre a Pisa, si perdè Arezzo e molti altri luoghi; in modochè ravvedutosi il Popolo dell’error suo, e come la cagione del male era la febbre, e non il medico, rifece il Magistrato de’ Dieci. Questo medesimo umore si levò in Roma contro al nome de’ Consoli, perchè veggendo quello Popolo nascere l’una guerra dall’altra, e non poter mai riposarsi, dove e’ dovevano pensare che la nascesse dall’ambizione dei vicini che gli volevano opprimere, pensavano nascesse dall’ambizione de’ Nobili, che non potendo dentro in Roma gastigare la Plebe difesa dalla potestà Tribunizia, la volevano condurre fuori di Roma sotto i Consoli, per opprimerla dove la non aveva ajuto alcuno. E pensarono per questo, che fusse necessario, o levar via i Consoli, o regolare in modo la loro potestà, ch’ e’ non avessero autorità sopra il Popolo, nè fuori, nè in casa. Il primo che tentò questa legge, fu uno Terentillo Tribuno, il quale proponeva che si dovessero creare cinque uomini, che dovessero considerare la po-