Pagina:Diodati - I Salmi di David, Daelli, 1864.djvu/180

160 i salmi di david

8          Sorgi, Signor, e reggi il mondo intero
     Co’ giusti mandamenti.
     Perchè tutte le genti
     Possiedi e affreni con l’eterno impero.


SALMO LXXXIII.

1          O Dio, più non tacer nè far dimore,
     Nè tua virtù rattieni.
     Che’ tuo’ nemici corrono a furore,
     Di rabbia e d’odio pieni.
     E la testa superba alzan feroci
     Dan di trionfo voci.
2          Un consiglio fra lor preser segreto,
     Contra ’l tuo popol santo,
     Che sott’a l’ombra tua ripara queto.
     Disser, con folle vanto,
     Di loro distruggiam la gente intera,
     Sì che ’l suo nome pera.
3          Sonsi di forze e di consigli uniti,
     Contra te gl’Idumei:
     Le tende d’Ismael e’ Moabiti,
     Gli Agareni e’ Ghiblei,
     Ammon ed Amalec e’ Filistini,
     Di Tiro i cittadini.
4          Assur ancor, con eserciti armati,
     Fu conforto e sostegno
     A que’ di Lot figliuoli congiurati.
     Dà lor merto condegno,
     Come di Madian a’ stuoli infesti
     Anticamente festi.
5          Come Iabin e Sisera, conquisi
     Fur al fiume Chisone:
     E giacquer per letame in terra uccisi,