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Anno tnilíeno deno dominiquc ’■ triccno

Nona dies me bri s dal gaudi:

a ttise novtmbris \ cum jusfo noe Mirani de Becha J loe

Qui pitis (ih ws futi alone be nignus egenis hos sttstintando ncc non etimo j

nia dando.


Rapppresentando poi la scultura un agostiniano presentato alla Vergine da San Marco, fu facile l’arguire la provenienza di questo davanzale di avello dalla chiesa di S. Marco in Milano, e intatti troviamo segnato questo sepolcreto fra i dispersi di quella chiesa a pag. 204 del vol. IV delle Iscrizioni milanesi del Cav. Forcella.

Il felice rinvenimento suo viene per altro a rettificare l’iscrizione quale era stata data dal Forcella sulle traccie dello Schrader, del prof. Luigi Torelli e dell’Errera, avvertendo che mentre del secondo capoverso si dà la versione seguente, e cioè: Nona dies membris dat gaudi a mense novembris nomine cum moritur Mirani de Bechaloe, essa va rettificata dopo la parola novembris, secondo quanto aveva scritto il Pulcinelli, cum justo nomine, ecc.

E aggiungasi che questo vetusto documento marmoreo è ora ricuperato per sempre e lascierà comodo di maggiori studii e di controllo agli epigrafisti. Esso trovavasi in passato nel chiostro