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romboidale colla voce PAX sormontata da una corona e il motto in una cartella più in basso, proprio della famiglia dei Rescalli di Disce pati, senza che si possa asserire che pervenga dalla soppressa chiesa di Milano divenuta ora il salone Perosi.

Bella assai anche una targhetta coll’aquila sorante dell’araldica arcaica.

Deperite invece tino al punto da riescire illeggibili le iscrizioni, sono varie lastre tombali; una di esse, di m. 1 per lato, porta lo stemma apparentemente dei Mantegazza ma con sirena alata in cimiero spiegante un vessillo, e ai lati le lettere G. Z. f. f., un’altra di 2 metri di lunghezza per 1 di altezza, ha il leone con una stella nello scudo, il cervo in cimiero e la sigla G. V. ed un’ultima delle eguali dimensioni all’incirca, dallo scudo irriconoscibile e con una figura femminile in cimiero tenente un filattero spiegato nella destra ed una spada snudata ed in palo nella sinistra.

Una targa ovoidale, coll’aquila nel mezzo, porta scritto il nome della famiglia Caldera.

Notevoli anche una specie di dossale di marmo di Gandoglia in due pezzi con accurate riquadrature, e delle dimensioni di m. 1.30 di larghezza per 1 metro d’altezza, e due mezze statue al naturale delle sibille Coreana e Frigia, di buona lavorazione e colle iscrizioni relative nei cartelli che tengono spiegati fra mani, e i motti di Virginis a partu saeci a beata fluent nell’una, e di Virginis in corpus voluit dimittere coelo ipse deus prolem.

Ma, su tutti questi lavori di scultura e su altri parecchi di cui si tace per brevità, ha la preminenza la bella statua di Madonna col bambino seduto se non meglio adagiato in grembo, delle dimensioni quasi al naturale, che vedesi con sottostante elegantissimo piedestallo a piedi quasi della gran torre.

La testa va recinta di corona ducale e l’impresa viscontea della colomba in raggiante scorgesi pure sul disco che serve di gancio al manto della Vergine sul dinanzi del petto, cosicchè direbbesi questa statua eseguita un giorno, e apparentemente nei primi anni del XV secolo, da artista alla dipendenza della Fabbrica del Duomo.