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e passato poscia ad altro tempio, della quale epigrafe parimenti non è cenno nella collezione delle Iscrizioni milanesi 1, e innanzi ultimare questa breve rivista archeologica, preteriamo richiamare l’attenzione su qualche altro marmo di carattere artistico infisso del pari a scopo ornamentale nella torre e nel fabbricato a sesto acuto dei giardino di Desio.

L’estendersi al riguardo sull’importanza loro, in mancanza delle fotografie tutte che valgano a darne una idea adeguata riesce affatto superfluo, e solo la riproduzione, ad esempio, delle varie statuette (cinque almeno) di angeli suonanti tube, arpe e cimballi varrebbe a far apprezzare questi sperperati avanzi dell’arte scultoria lombarda della seconda metà del XV secolo, nello stile del Mantegazza e dell’Omodeo, cui ben si associano altri angeli oranti ginocchioni, più piccoli ma dell’egual scuola di quelli della Cagnola ultimamente acquistati dal Museo archeologico.

Squisita d’esecuzione anche una Madonna col bambino in un’anconetta a ventaglio benchè semplice lavoro di figulina, e di maggior pregio ancora ed altresì di maggiori dimensioni altra Madonna col putto Gesù ritto in piedi sulle sue ginocchia, scultura egregia in marmo della metà del XIV secolo, e che ha nell’ingenua grazia della composizione e nelle sobrie pieghe dell’abito la maestà ieratica delle Madonne di Giovanni da Campione.

Sempre fra le cose minori notiamo pure una lastrina di marmo

  1. Il testo dell’epigrafe è il seguente: IO. BAPTIST A REPOSSIVS ECCLESJAE PRIMVM S. SEPVLCRI DEH INC HV1VS BASILICA* PRAEPOS1TVS OBLATOS CONTRATREs C A NO X 1 C O S COUKGAS . HDE4.ES VNIVERSOS VT S1BI PREC A NT VR A ETERNA M R E Q V I E M HiC IACKXS ROC \T OlílJT IV NON. APRILI S ANNO SAL. MDCCXI.UI.