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sull’area delle vetuste case di quel ceppo avito, è a questo edificio per l’appunto che sarebbe da ascriversi la dispersione di quei due scudi araldici.

Naturalmente, più dei marmi figurati, ma mancanti di chiara iscrizione, riesce facile il reperimento del luogo d’origine c il completamento delle epigrafi, per le lapidi di qualsiasi genere pur se frammentarie, e infatti riescì agevole il ridurre alla sua integrale dizione la lastra marmorea ridotta alla sola metà di destra, di cui diamo qui appresso il testo integrale, segnando in carattere corsivo la parte di essa che manca a Desio.

Divae Apol — LONIAE CAPVT

ex Transylv — ANIA DIVINI NVMINIS

benignitate dep — ORTATVM ET HVIC

religiosi tempio — A FRANC. CALDARINO

summa cum pi — ETATE OBLATVM

in hoc loco — OPERA FRANCISCI

Cusani huju — S TEMPLI CANON

ici integerri — MI ASSERVATVR

III Kal. a. — VGV • M • DI.II.


Il nome dei Cusani, cui apparteneva in origine la Villa Antona-Traversi di Desio, appare qui per la prima volta nella parte mancante di questa lapide dell’anno 1552 che esisteva un giorno nella Basilica di S. Nazaro Maggiore, al dir del Torre, sotto il pulpito ove leggevasi ii Vangelo.

La parte ritrovata consentiva intanto di rettificare in Caldarino il nome di Calderino letto dal Puccinelli, ma più valse a far sospettare che dalla egual chiesa di San Nazaro Maggiore provenissero col tramite del Cusani le altre lapidi di cui diremo qui appresso, come infatti ne fu confermato dal loro riscontro colla collezione del Forcella.

Una di esse che trascriviamo integralmente per la differenza di data che offre con quella segnata nelle Iscrizioni milanesi del 1595 (vol. 1, 626), e per la diversa disposizione epigrafica, è quella che il Puccinelli lesse un giorno presso la Cappella di S. Ulderico in S. Nazaro Maggiore e trascrisse come se datata dal 1613.