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Naturalmente, si adottarono precauzioni militari per la sicurezza dei giudici.

Nella vasta caserma del Maccao si prese sospetto che siasi operata una qualche mina, tanto più che, negli scorsi giorni, da alcuni soldati, s’intesero rumori sotterranei. Prevalse un tal timor panico ed i militi protestarono di non volervi restare.

Francesco II, appena conosciuti gli avvenimenti di Spagna, riunì un Consiglio di ministri.

Il facente funzioni di ministro di Spagna passò l’intiera notte nell’ufficio telegrafico.

I clericali ed i borbonici sono estremamente sconcertati poichè vedono svanire tutte le loro speranze ed aiuti; imperciocchè nessuno ignora che la regina di Spagna, come si rileva da un foglio comunicato al ministero della guerra pontificio, aveva promesso d’inviare alla Santa Sede un corpo di armata di ottanta mila uomini, in tre volte, qualora l’imperatore Napoleone si fosse impegnato in una guerra colla Prussia.

È a sapersi, a tal proposito, che nel carcere del S. Uffizio (a S. Maria delle Grazie, presso porta Angelica) trovasi assicurato un prete misterioso, che sembra prussiano, il quale profondeva molto denaro agli zuavi eccitandoli alla diserzione.


26. — Tutta l’attenzione è rivolta alla sorte dei politici che deve essere decisa dal tribunale della S. Consulta.

La gravità e moltiplicità delle materie e gli interrogatorii a 17 arrestati occuparono molto tempo, per il che fino a lunedì prossimo il tribunale non