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francese fece schierare sulla piazza del Gesù, di varii battaglioni nelle adiacenze e di numerosissime pattuglie; esclusi i gendarmi pontifici.

Vi furono applausi, con grida di «Viva il Papa», frammiste a quelle di «Viva Vittorio Emanuele»1».

Il Comitato nazionale italiano, ai 29 di dicembre, inviò a S. E. il generale conte de Goyon, comandante le truppe francesi in Roma, la seguente


Protesta:


«Quando le armi francesi e italiane vincevano in Lombardia, voi severamente c’impediste di mostrare la nostra gioia e i nostri sensi di riconoscenza verso l’augusto vostro Imperatore, e ciò, come dicevate, per non turbar l’ordine.

»Ora l’ordine fu più volte turbato da dimostrazioni indecenti fatte al Papa-re da una squadra di legittimisti stranieri, uniti ai dipendenti della polizia papale; nè voi l’avete mai impedito, anzi l’opinione pubblica ve ne chiama quasi complice.

» L’esiguità di queste dimostrazioni era tale che i promotori han dovuto cercare altri aiuti; e voi, tutore dell’ordine in Roma, avete pur tollerato che questa città si empisse di tutta la feccia e del rifiuto di Napoli, non ripugnante, per istinto e per educazione borbonica, a quasivoglia delitto.

» Con queste schiere, e coi tre mila birri e poliziotti di Roma, si prepara una dimostrazione al Papa per l’ultimo giorno dell’anno, e si vuol co-

  1. Nella piazza di S. Andrea della Valle, mezz’ora prima che passasse Pio IX, fu gettato un petardo.