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 1859  335

Il cardinale Milesi, legato di Bologna, fu scortato a Ravenna da 7 dragoni. Allorquando retrocedettero trovarono un Zannardi, ex-uffiziale dei dragoni, espulso dalla censura, il quale, in abiti militari, si pose alla loro testa, e, congedandosi dall’altro uffiziale, si diressero alla volta della Toscana.

Roma è spaventata dall’avvenire; ma è in calma, e, atteso il presidio francese, non teme l’anarchia.

Nel giorno 13 corrente si videro per il Corso delle carrozze provenienti dalla festa del Divino Amore1, con ornamenti e fiori bianco, rosso e verde.

Alcuni volontari, partiti per la Toscana nel giorno 14, in numero di 150, avevano il loro cappellano, e lungo la strada spiegarono la bandiera italiana.

Entrarono dovunque gridando: «Viva l’Italia, viva l’indipendenza, viva Napoleone».

I presidenti regionari, nella mattina dei 18, si recarono, secondo il costume, a complimentare il S. Padre. Ieri, essendo l’anniversario della creazione del Sommo Pontefice, il cardinale sotto Decano pronunziò il solito discorso di felicitazione. Sua Santità rispose con voce commossa, deplorando i gravi mali delle recenti rivoluzioni e dichiarò essere incorsi nelle censure ecclesiastiche gli autori delle medesime.


22. — Il generale francese seppe che nel giorno 19 corrente (domenica) alcuni individui del partito reazionario volevano mischiarsi agli esaltati, per simpatia francese, onde estendere la dimostrazione

  1. È una festa che si fa in Roma, il giorno dopo la Pentecoste, fuori di Porta S. Paolo.