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Il Ferretti, si aggiunge, (e col suo carattere non sembrerebbe difficile) che lanciasse uno schiaffo all’eminentissimo collega.

Nella mattina del giorno 5, ai quartieri Civici di Roma fu diretto, per la posta, un foglio, stampato e firmato da alcuni ufficiali civici, tendente a sollevare la Guardia Civica, all’oggetto di proclamare un governo provvisorio pontificio. Poco o niente calcolato.

Fra le istruzioni del Governo, vi era che il Municipio Romano dovesse assumere la direzione dei Comitati per la elezione dei rappresentanti del popolo all’Assemblea Costituente.

Il Municipio, però, dichiarò di non volersene ingerire, ed il Ministero dell’Interno disse che vi avrebbe supplito con una Commissione speciale, cui assisteranno gli stenografi in qualità di commessi1.

Intanto, dimani s’intraprenderanno i lavori nel salone del Campidoglio per l’Assemblea Costituente.

Nella provincia di Campagna si manifestarono sintomi pontificii.

Il Ministero mandò a Frosinone un battaglione con particolari istruzioni, credute necessarie dal caso.

La sera del 6 corrente, nelle sale di Montecitorio, alcuni individui, presieduti da un tal De Andreis,

  1. Fu esonerato il Municipio con un Decreto del 7 di gennaio, che cominciava così: «Occupato il Magistrato comunale di questa capitale in tante e sì svariate ingerenze, non potendosi, a termine della istruzione di governo sulle Assemblee elettorali da convocarsi, occupare delle relative straordinarie operazioni, la Commissione provvisoria del governo dello Stato romano ha stabilito di surrogare, ecc.».