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collettiva, vita di popolo che vuol essere e che sarà.

Voi avete, raccolti sotto il vessillo repubblicano, redento l’onore della patria comune contaminato altrove dagli atti dei tristi e scaduto per impotenza monarchica. I vostri Triumviri, tornando semplici cittadini fra voi, traggono con sè conforto supremo nella coscienza di pure intenzioni e nell’onore d’avere il loro nome consociato coi vostri fortissimi fatti.

»Una nube sorge oggi tra il vostro avvenire e voi. È nube d’un’ora. Durate costanti nella coscienza del vostro diritto e nella fede per la quale morirono, apostoli armati, molti dei migliori fra vol. Dio, che ha raccolto il loro sangue, sta mallevadore per voi. Dio vuole che Roma sia libera e grande, e sarà. La vostra non è disfatta; è vittoria dei martiri ai quali il sepolcro è scala di cielo. Quando il cielo splenderà raggiante di risurrezione per voi, quando, tra brev’ora, il prezzo del sacrificio, che incontraste lietamente per l’onore, vi sarà pagato — possiate allora ricordarvi degli uomini che vissero per mesi della vostra vita, soffrono oggi dei vostri dolori, e combatteranno, occorrendo, domani, misti nei vostri ranghi, le nuove vostre battaglie.

»Viva la Repubblica Romana!
» 1° luglio 1849.



Ieri sera l’Assemblea emise il seguente decreto:

«L’Assemblea Costituente romana cessa una difesa divenuta impossibile, e sta al suo posto».