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rianna, e finalmente nella parte di ponente due recinti, uno dei quali più elevato serviva per le dame, l’altro per le cittadine,1 Il Papa, assunti gli abiti pontificali, assistito dai numerosi Cardinali Palatini, dette principio all’originalissima funzione, dedicando la campana grande alla Vergine Immacolata ed ai SS. Apostoli Pietro e Paolo, e l’altra ai SS. Alessio e Francesca Romana, ambedue discendenti da famiglie romane dell’ordine senatorio. Finita la funzione, mentre il Papa sì trovava in piedi sul soglio, con la campana maggiore venne dato il segno del mezzodì. Così apriva gli occhi alla luce questa Campana, che ha vedute tante vicende storiche, che ha ricevuto sin dalla nascita tante ed alte attribuzioni; essa, tra la gioia di tutti i Romani, nel dicembre venne elevata e collocata sulla torre del Campidoglio, mentre si spargeva per le vie della città la notizia della memoranda battaglia d’Austerlitz, che maturava altri tristi avvenimenti per Io Stato Romano.


Il Palazzo di Venezia.

Come passò al Regno Italico


Nel dì 16 febbraio 1806 giungeva inaspettata al conte di Kevenhüller, ambasciatore d’Austria in Roma, una lettera così concepita: il Ministro plenipotenziario di S. M. l’Imperatore dei Francesi e Re d’Italia ha l’onore dì prevenire S. E.

Monsignor il Conte di Kevenhuller che ha ricevuto ordine dì prender possesso del Palazzo di Venezia «au nom de S. M. le Roi d’Italie comme propriété comprise dans l’art. 4me du traité de Presbourg où S. M. l’Empereur d’Allemagne et d’Autriche renonce à la partie des états de la république de Venise à lui cédée par le traité de Campoformio et de Luneville». La lettera, munita del sigillo del Cardinal Fesch, terminava annunciando che M. Simeon, segretario di legazione, era stato deputato a compiere le opportune formalità2.


  1. Confront. Diario di Roma 7 Dicembre 1805 —  Cancellieri — Le due nuove Campane del Campidoglio.
  2. Archivio di Stato di Roma. — Miscellanea di carte politiche e riservate. N. 136