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A. 1836 — 130 —

presso S. Lorenzo fuori delle Mura. I cadaveri da ogni parrocchia saranno condotti alla Consolazione, e di là saranno poi con carri trasferiti al Campo Santo. Gli eccettuati sono il Papa, i Cardinali, i Sovrani e Principi di case sovrane; i vescovi, i Prelati detti di fiocchetti, e gli aventi sepoltura gentilizia, purchè siano rinchiusi, in cassa di piombo, e il funerale si faccia alla rispettiva parrocchia. Si parla anche della esenzione dei frati e monache, di alcune confraternite e Ospedali, che hanno cemeteri particolari.

Martedì 5. — Questa mattina sono andato colla Principessa, Augusto e il Cappellano di casa, D. Giuseppe all’abitazione del Generale Galassi al palazzo Chigi Montorio per vedere una quantità di oggetti d’oro, d’argento, di bronzo e molti vasi fittili ritrovati in un fortunatissimo scavo intrapreso dal Generale sudetto in società coll’Arciprete di Cerveteri in uno dei tanti Sepolcri etruschi, che si ritrovano in quel territorio, e negli adiacenti.

Mercoledì 6. — Oggi si è veduto riportato nel nostro Diario l’Editto del Card. Lambruschini Segretario di Stato, nel quale si annunzia che per il dì 15 corrente cessa il Commissariato generale delle 4 Legazioni, e si ripristina in ogni provincia l’amministrazione separata dei Cardinali Legati, e quelle, ove non sarà ancora nominato il Legato, saranno intanto governate da un Prelato pro-Legato.

Giovedì 14. — Oltre le nuove pessime del cholera, principalmente a Brescia ed Udine e più o meno in tutti gli stati Lombardo-Veneti, si sente ora che siasi manifestato in ambedue le riviere di Genova, ed anche in Genova stessa. Pare poi certo che a Vienna siasi manifestato di nuovo.

Martedì 19. — Nei giorni scorsi sono seguiti degli arresti di varie persone (ma però di poca importanza) quali sono stati condotti in Castel S. Angelo, Fra gli arrestati si nomina un cappellano a strada della Croce, ed un giovane di S. Spirito, figlio di un tale avv. Rubini.

Martedì 26. — Si ha notizia che il cholera si è manifestato a Francolino di qua dal Po nella provincia di Ferrara e si dice anche in qualche villaggio vicino.