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quanto pende dipende. — E l’artista vuole essere un artista, è vero?
N.
— Sicuro.
R.
— E vuole le cose che all’artista convengono, «che gli possono servir per la sua opera»? E si mette nelle situazioni opportune?
N.
— Altrimenti almeno non sarebbe un artista.
R.
— E come le conosce?
N.
— Il pensiero rivolto all’arte glielo dice.
R.
— E l’arte che cos’è, come la conosce?
N.
— L’arte, l’arte.... l’arte non si definisce.
R.
— Ma perchè vuoi sostenere ciö che non pensi?
N.
— Ma io lo penso....
R.
— Macchè! Se pensassi me la definiresti ben presto quest’arte. E diresti che è tutto il corpo dell’arte, fatto delle opere d’altri artisti, e di tutte le chiacchiere che si son fatte attorno, per cui diciamo questa parola arte, e c’è questa professione, ormai bene retribuita, dell’«artista». Da qui egli trae le sue cose, qui egli trova le situazioni; e si compiace d’iscriversi e di vedervisi iscritto dagli altri.
N.
— Questo andrà bene, ma le sue emozioni personali sono sue e di quelle deve far tesoro.
R.
— Uno studente stanco di cercar frasi risolse un tema sulle impressioni dell’alpinista con la sola proposizione: «Oh, s’io fossi già sulla