- Napoleone
- Si può ripigliarlo quando è corrisposto dalla sconoscenza, e quando il dono risulta in danno di tutti. All’uomo che impazzisce si devono levare le armi che gli vennero donate.
- Il Francese
- Carlo Decimo giurò di osservare la carta.
- Napoleone
- Canaglia; voi non sapete in nome di chi si giura, e invocate la santità del giuramento? Il giuramento non obbliga all’iniquità, e sarebbe stato un fatto iniquo lasciare che la Francia andasse in fiamme per secondare il genio maligno de’ pochi.
- Il Francese
- Credevamo che foste l’inimico dei Borboni, e troviamo che siete il loro avvocato.
- Napoleone
- Pazzi: io amavo me stesso, e non odiavo i Borboni. Ne uccisi uno per politica, e li avrei uccisi tutti, come avrei scannato tutti i monarchi dell’universo se il mio interesse avesse domandato la loro morte, ma non li odiavo. Il mio cuore non conosceva nè amore, nè odio, e il mio respiro erano solamente l’orgoglio e l’ambizione. Per questa ho sterminata l’Europa, e ho fatto vedove quasi tutte le donne francesi. Io sono stato il tiranno della Francia, non Carlo X. erede legittimo di sessantanove legittimi re, e me, non quegli, dovevate sbalzare dal trono, se foste stati prodi come siete pazzi e sleali.
- Il Francese
- Maestà: non crediamo che siate morto sul letto di Luigi il grande.
- Napoleone
Codardi! L’ira di Dio e le armi degli Alleati mi hanno discacciato dalla Francia, non già l’ardire e la vendetta de’ Francesi. Io mi sono servito di voi per flagellare il mondo, come Sansone si servì della mascella di un asino per battere i Filistei; ho desolato le vostre contrade, ho dissipato le vostre sostanze, ho profuso il vostro sangue, ho vilipeso i vostri diritti ho deriso il vostro pianto, e voi avete baciato la polvere de’ miei piedi, avete tremato al mio sguardo, e tuttora impallidite e tremate al mio nome. Adesso vi mostrate vigorosi e zelanti delle vostre carte contro un vecchio mansueto che vi governava da padre, e non aveva altro nel cuore fuorchè la giustizia, la pace e la felicità dei Francesi; ma se la maledizione dell’Eterno facesse sor-