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conformi, ordinate in modo liberale, cioè escluso il sistema proibitivo e protettore:

2.° Che quella parte d’Italia, coll’intero austriaco Impero e tutti gli altri Stati della Penisola insieme venissero aggregati all’unione doganale germanica, colle norme però più liberali da questa prima adottate, non già con quelle successivamente in essa di poi introdottesi e che ancora vogtionsi ordinate dai fabbricanti di Germania, e da alcuni de’ governi che ne sostengono le istanze, per mal inteso spirito di rappresaglia; molto meno ancora con quelle del preallegato sistema protettore e proibitivo, ora vigenti nell’Impero austriaco, perocché a lungo andare noi reputiamo più dannose che utili siffatte norme.1

Nel 1.° caso, per quanto agli interessi italiani concerne, certo che la cosa sarebbe utilissima, ma non potendosi negare svantaggiosa al resto della monarchia austriaca, il cui governo è così illuminatò, neppure occorre pensarvi.

Nel secondo caso, sarebbe certamente utilissima l’unione supposta, con ragione recentemente chiamata da un altro scrittore che trattò l’argomento, una magnifica idea, una magnifica combinazione, la quale collegherebbe insieme tutta la media Europa, creando un moderatore tra l’Occidente e l’Oriente contrapesanti, onde sarebbero ben promossi da questa unione economica i grandi e veri interessi commerciali molto consimili dell’Europa media dal Baltico al Mediterraneo.

Ma questa bellissima idea, che toglierebbe ogni linea doga-

  1. Vedasi, riguardo al sistema doganale austriaco, un interessantissimo articolo recentemente pubblicato nel Journal des économistes, N.° 44, del luglio 1845, col titolo: Tendances industrielles et commerciales de quelques États de l’Europe del signor Teodoro Fix, valentissimo economista francese. — E vedansi le opere dalle quali esso ba dedotto i dati statistici accennati nel suo lavoro, che sono: l’opera del signor Tegoborski, Des finances de l’Autriche, ecc. I lavori del signor Czernig sulla statistica dell’Impero austriaco; quelli del signor Becher sul commercio dell’Austria; quelli del signor Springer, Statistica degli Stati austriaci; il giornale del Lloyd austriaco di Trieste. Aggiungeremo ancora aversi certi quadri statistici officiali, i quali, sebbene non fatti di pubblica ragione, sono però talvolta comunicati a coloro cui occorre consultarli.