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240 DECIMAOTTAVA NOTTE.

215Assalterà con formidabil tuono,
E come appunto inestinguibil fiamma
Tutte ne cingerà le membra afflitte .
Di questa il fermo fulminante ciglio,
Visto in prospetto, il cor d’ogni mortale
220Ricerca, arde, sconvolge, c lo tormenta;
E questa vista sola è il suo supplizio
Non aspettar, che teo malgrado rompa
La Coscienza il silenzio, ascolta adesso
I suoi detti, Lorenzo; or questi ponno
225Esser utili a te, che ancor son miti;
E ti rammenta, che se Tuoni da folle
Può viver sulla terra’, è suo malgrado
Saggio nell’ultim’ora, e saggio invano.