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funzioni riproduttive. 31


plica una dopo l’altra al foro genitale unico mediano, finchè sian piene di sperma, e che poscia appone alle corrispondenti due aperture del ricettacolo del seme della femmina1.

Una particolarità maravigliosa circa il modo e l’apparato con cui si compie l’atto della copula, ci venne offerto da alcuni cefalopodi, quali sono gli argonauti ed i polpi del genere moderno Tremoctopus2. Fig. 23.
Argonauta maschio:
da E. Müller3.

In questi l’organo copulatore (fig. 23) è un braccio deciduo e riproducentesi, modificato nella sua forma ed organizzazione, in conformità dell’ufficio speciale cui è destinato. Esso è più grosso delle altre braccia, sparso di un maggior numero di ventose; e porta alla sua base una borsa che a suo tempo si riempie di spermatofori. Il maschio incontrata una femmina lascia su questa il braccio copulatore, il quale vi conserva a lungo la propria vitalità, al punto da apparir come un individuo animale indipendente. E tale fu realmente per lunghi anni considerato anche dallo stesso Cuvier, che gli assegnò un posto nella classe de’ vermi intestinali, sotto il nome generico di Ectocotyle4.

Nei vertebrati l’apparato copulatore si limita generalmente ad un pene, erettile in grazia di una particolar disposizione de’ vasi sanguigni che vi si distribuiscono. Ne sono però affatto privi i pesci ed i batracj; mentre che ne’ saurj e negli ofidj quest’organo è doppio, e posto ai due lati della cloaca, e ne’ chelonj, ne’ coccodrilli, in tutti gli uccelli esso è unico, e situato alla parete anteriore della cloaca. Ne’ mammiferi giunge al massimo sviluppo, ed è affatto esterno, ma generalmente contenuto in una guaina cutanea, e non libero e pendente, come nella specie umana, se non ne’ chirotteri e ne’ quadrumani.

  1. Leydig (Siebold und Koelliker Zeitschrift, vol. 2).
  2. Polpi aventi alla regione cefalica due aperture che guidano in un sistema acquifero.
  3. a. Braccio copulatore deciduo (ectocotile).
  4. Vedi Vogt e Verany. Annales des sciences naturelles. 3.me serie, Vol. 17. Leukart. Zoologische Untersuchungen 3.º fascicolo.