Pagina:Della condizione giuridica della donna.djvu/273


DELLE DONNE 267

rani1, trattando in generale della donna, propugna la tesi della missione famigliare di questa, e della necessità di educarla in ordine alla medesima. — Idee consimili propugna l'Anserini2, pel quale: «la vera destinazione della donna è di essere non già eguale, ma compagna dell'uomo, capace di dividere i suoi pensieri, come i suoi godimenti, di aiutarlo e consolarlo in ogni circostanza», la sua sfera è la sfera domestica e benefica3, fuori della famiglia le donne sono fatte per istruire e per beneficare4, e per adempire la loro missione nella famiglia e nella società le donne hanno bisogno di una grande istruzione, essendo per natura idonee ai più elevati studi5. — La mia brava compatriota, Maria Mozzoni, dai cui scritti traspaiono insieme la femminile benevolenza, e la franchezza lombarda, ammette anch'essa la differenza di potenza e di attitudini nei due sessi6, e specialmente nel campo morale ripone la femminile superiorità7; attribuisce anch'essa il principale magistero della donna all'amore, che la rende ammiratrice del grande e del bello, e facile al sagrificio8. La signora Mozzoni non si propose di svolgere principalmente il tema della missione famigliare della donna, dichiara però di voler questa «religiosa per sentimento

  1. Ugo Sorani, La Donna (P. I, Roma 1873; P. II, Firenze 1876), La famiglia e la donna (Firenze 1876).
  2. Saggio sulla istruzione materna, di Alessandro Anserini, aggiunto alle Madri di uomini celebri (v. sopra, p. 149 in n.).
  3. Ib., p. 278.
  4. Ib., p. 299, 366.
  5. Ib, p. 267.
  6. La donna (v. sopra p. 247, n. 5), p. 99, 120; però a p. 117 attribuisce tutta quanta alla educazione la femminile inferiorità nel campo intellettuale. A buon diritto, e con ottime ragioni la Mozzoni censura la soverchia facilità di alcuni scrittori nello stabilire classificazioni, che ella dice sostenute in buona parte piuttosto dalla poesia e dalla immaginazione che dalla osservazione (Ib., p. 182, 184).
  7. Ib., p. 136.
  8. Ib., p. 126.