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e tante volte ristampata, fu veramente di quelle opere che meglio risposero alle esigenze della civiltà attuale, avida di progresso e in pari tempo aliena da esagerazioni, e che più contribuirono a fermare l'attenzione delle classi colte sui principe direttivi di una saggia ed imparziale legislazione intorno al diritto femminile.

Il carattere della dottrina del Légouvé è da lui stesso chiaramente additato alla fine dell'opera anzidetta, dove dice «riformatori assoluti troveranno che noi domandiamo troppo poco; gli adoratori del passato, che noi domandiamo troppo; ciò ne induce a sperare che noi domandiamo abbastanza».

Il principale fondamento delle opinioni del Légouvé risiede nella sua analisi delle differenze psicologiche fra i due sessi. Essa riassuntesi nel seguente giudizio. Inferiorità non esiste nella donna confrontata coll'uomo; la di lei inferiorità, tante volte decantata, non è che il risultato dell’arbitraria esclusione da quasi tutte le funzioni sociali, che non sono famigliari; in realtà «la donna è più dell'uomo, e meno dell'uomo; cioè un essere differente da lui»1; — «la storia condanna del pari coloro che nelle differenze fra i due sessi scorgono l'inferiorità della donna, e coloro che cercano la eguaglianza di questa col renderla simile all'uomo»2. — Quanto al corpo «l'uomo e superiore alla donna in ciò che il corpo ha di più potente; la donna in ciò che esso ha di più delicato»3. — Quanto allo spirito, il Légouvé analizza le differenze fra i due sessi rispetto ai vari lati ed obbietti della vita intellettuale. «Negli affari, egli dice, l'uomo è migliore specula-

    femmes, opera oggi dimenticata, ma che ebbe molto successo al suo tempo, e in cui il Deschanel (Le mal et le bien qu'on a dit des femmes, Paris 1857, p. 320) nota la elevatezza dei sentimenti, noi mentre riconosce gravi difetti dello stile, che non lo lasciano più gustare dai moderni.

  1. Ib., p. 323.
  2. Ib., p. 333.
  3. Ib., p. 336.