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la chierica del cocuzzolo del monte: intorno le querele si slanciano con più gioia verso il cielo tutto loro, e, sotto, i ciclamini e le genziane sembrano fiori di gemma. In mezzo allo spiazzo, una chiesetta col tetto spiovente, tutta in legno verniciato di scuro, spande anch’essa un odore di resina, come una cosa vegetale spuntata per miracolo della natura sulla sommità del monte. E intorno tutto ha, del resto, un senso di miracolo o almeno d’incantesimo. Il sole trasfonde una luce quasi mistica nell’atmosfera senza alito: e sotto quell’esaltazione di silenzio le cose pare s’ingrandiscano e mettano le ali. Ogni filo d’erba, ogni insetto riflette i colori dell’iride: ogni foglia ha una pupilla vivissima che risponde a quella del sole come all’occhio stesso di Dio.

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E Bernardo, senza volerlo, senza saperlo, rientrò in quel cerchio magico, preso da uno stordimento piacevole come quando beveva un bicchiere di vino forte. Era più che mai fermo nel proposito di catturare la bestia fuggita, ma senza massacrarla col suo nerbo inesorabile: e anzi prometteva di dire