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— Andiamoci, allora! — propose.

Egli accettò, non solo, ma parve lieto dell’avventura. Possibile ch’egli fosse tanto cinico?

Ella indossò un abito bianco, morbido, dalle grandi maniche floscie, che la rendeva giovanissima e bella d’una bellezza moderna, fatta non di linee ma di espressione. L’abito era nuovo, ed Antonio lo trovò.molto elegante; del che ella si compiacque. Nonostante i suoi dubbi e i suoi rimorsi ella non poteva fare a meno degli abiti belli, e qualche volta anzi provava un piacere morboso e crudele, nello spendere quel denaro in oggetti d’ornamento e di lusso.

Da qualche tempo aveva ripreso a curare con raffinatezza la sua pelle, i suoi capelli, le sue unghie. Perdeva dei quarti d’ora a soffregarsi la faccia con olio di mandorle, ed a pettinarsi alla moda. Che voleva, con ciò? Piacere ad Antonio, piacere ad altri? Non lo sapeva neppure lei; soltanto, quando s’accorgeva che non si stizziva più contro se stessa, come un tempo, per le sue raffinatezze fuor di luogo, si domandava se il suo senso morale non si abbassasse ogni giorno di più.


*


Ma appena furono usciti, una folata di vento dispettoso le scompigliò i capelli e le rubò la cipria dal viso. Era un meriggio quasi ardente; gli alberi dei viali fremevano al soffio del vento caldo, la piazza della stazione, abbagliante di sole, pareva più grande del solito, ed un velo di polvere fumava negli sfondi delle vie. Il levante imperversava, col suo alito caldo pregno di maligne suggestioni.