Pagina:Deledda - Nell'azzurro, Milano, Trevisini, 1929.djvu/168

164 nell'azzurro


bile, con le spalle appoggiate al davanzale, io guardo sempre l’interno della mia cameretta e, come la prima notte che vi dormii, vedo fra le sue ombre, nei suoi angoli nudi e freddi rischiarati da qualche sprazzo di luce siderea, mille fantasmi, mille figurine che vi si muovono, palpitano, vivono, sorridono e piangono — vestite di bianco, vestite d’azzurro, vestite di rosa — che mi protendono le braccia, mi sorridono, danzano intorno una fantastica carola, dicendomi con dolcezza:

— Siamo Jole, la piccola Jole; Jole che visse tanti anni felice in questa cameretta azzurra e profumata.

Fine

NOTA DELL'EDITORE

Questi racconti furono scritti da Grazia Deledda nella sua prima fanciullezza, e da noi pubblicati nel 1890: crediamo quindi interessante ristamparli anche come documento bibliografico, poichè in essi, attraverso le ingenuità della narrazione e gli errori della forma, si notano i germogli di un'arte che, di ascesa in ascesa, percurò all'opera della scrittrice sarda, fama mondiale.

L'Editore