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— Ed io ho fatto questo! — disse a voce alta, con meraviglia. All’improvviso, dopo giorni e giorni di accecamento, la sua passione le parve un episodio inutile della sua vita.

Scese nella strada, chiamò i ragazzi e ricominciò ad occuparsi di loro; ma dovette fare un grave sforzo per costringere Salvador a riprendere il libro di lettura e Nino a lasciarsi lavare.

Nel pomeriggio mandò a chiamare il Maestro, per pregarlo di dar lezioni a Salvador.

La zia Gaina brontolava:

— Vedi, rosa mia, io questo passo non l’avrei fatto! Il Maestro non è più venuto a farti visita e fa un largo giro per le strade qui intorno piuttosto che passarci davanti. E tu lo mandi a chiamare! Vedrai che non verrà.

— Verrà, cosa volete scommettere?

— Ebbene, e se viene? Dopo che s’è sposato con la sua serva è diventato un ubbriacone: per far dispetto a sua moglie che va in chiesa, lui legge i libri proibiti; sì, anche uno che dicono è stato scritto da un nemico di Cristo, uno che si chiamava Maometto come il cane del parroco.... Non è uomo da dar lezione ai fanciulli come Sarbadoreddu.

— Povero maestro, — pensava Lia; e ricordava d’averlo invidiato e quasi preso ad esempio per la passione ideale che egli nutriva per lei.

Egli arrivò alle cinque precise del pomeriggio. Aveva letto tante volte che le signore ricevono