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tornato; la sua figura bianca e lenta attraversava la spiaggia, saliva silenziosa fino alla casetta, si fermava davanti a lei.... La sua mano dolce e morbida le accarezzava i capelli; ma nella notte incerta, al vago chiarore che veniva dalle stelle e dal mare, ella non riusciva a distinguer bene il caro viso....

Un passo risuonò davvero dietro il muro del cortile, ed ella trasalì; ebbe paura di qualche malvivente e ricordò che era sola nella solitudine della brughiera. Anche gridando, laggiù dai villini non avrebbero sentito: così nella sua vita!

Balzò dentro e chiuse la porta.

*

Un giorno il postino le diede una cartolina del Guidi e una lettera della zia Gaina. La zia Gaina, alla quale ella faceva credere di trovarsi in ottime condizioni finanziarie, si lamentava perchè Lia non pensava di tornare, almeno durante l’estate, in paese, e concludeva con le solite frasi: «se tu hai bisogno di qualche cosa dimmelo: sono povera, ma la buona volontà non mi manca».

Il Guidi annunziava il suo arrivo per la domenica. Lia aveva sperato che egli si dimenticasse: ma poichè veniva bisognava farsi onore.

Diede quindi un cestino a Salvador, destando