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XIII.

Verso mezzogiorno il tempo s’era fatto grigio, quasi freddo.

Marianna stava accanto al fuoco, come nella sua casa di Nuoro nei lunghi giorni d’inverno e d’attesa, e di nuovo le sembrava che tutto, la visita di Costantino, l’ambasciata di Simone, le grottesche minacce di Sebastiano, tutto fosse stato un sogno.

Solo, quando si scuoteva e sollevando gli occhi a guardare attraverso il finestrino vedeva le cime degli alberi agitate dal vento, le pareva fosse stata la visita di Costantino a rompere la quiete della primavera e a lasciare nella tanca e via per lo spazio quell’agitazione di angoscia.

Meglio così, però, meglio vivere nel do-