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al camino della stanza da pranzo, mentre Badòra filava e li teneva a bada, raccontando fiabe e storielle.

Quando Maria e Diego si stancavano di giocare venivano anch’essi fra i piccoli. Allora il circolo, al completo, recitava le litanie agresti, così il signor Giovanni, che talvolta era uomo di spirito, chiamava quel complesso di ragionamenti misti di maldicenze, sciocchezze, bisticci, parole senza senso, o inutili e cattive e poco decenti, che derivavano dalla conversazione di quella piccola gente allegra e senza pensieri ch’era il piccolo gregge, con l’appendice di Diego, Maria e Badòra.

Quella sera però i due istancabili giocatori non accennavano a muoversi dall’angolo della gran tavola da pranzo. Diego perdeva maledettamente stando Maria attentissima perchè egli non barasse nè giocasse d’astuzia e d’imbroglio come spesso usavano entrambi.

Scommessa non c’era: non scommettevano mai nulla; prima di tutto, perchè non avevano denari (cioè, sì, qualche volta ne avevano, quando riuscivano a vender a insaputa di donna Martina e di Filippa, qualche litro di vino