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via tutto, voglio anch’io spogliarmi di questa camicia di fuoco. Lo so, lo so; non parlate più, voi due: vi capisco dagli occhi, come voi capite me. Noi viviamo con la roba usurpata, e l’anima di Bakis Zanche ci perseguita col suo odio. Per questo viviamo in discordia. Ma oggi stesso, oggi al tramonto, io lo dissi bene alle Immagini di San Pietro... dissi... prendetevi tutto, ma ridonatemi la pace e salvate mio figlio dall’errore. Dov’è Mikali? — proseguì sempre più eccitata. — Fatelo venire qui; parliamo tutti assieme, combiniamo. Ha paura di parlare con me, mio marito? Chiamatelo: da questo momento io sono disposta ad andare via di qui dove ogni pietra mi brucia i piedi come ferro arroventato. Chiamatelo.

Marianna Zanche si alzò; nulla di meglio anche lei chiedeva: andarsene, ritornare a fare la serva, ma che i suoi figliuoli vivessero in pace.

— Calmatevi, donne, — disse il frate sollevando le mani. — Non sono cose da decidersi così in un momento. Per adesso si tratta solo di lasciare o no partire Mikali. Per partire egli ha bisogno del consentimento della moglie senza il quale non gli concedono il passaporto. Dammi una risposta, Vittoria: Mikali mi attende nello stradone, e così quando egli rientrerà vi intenderete meglio.

— Ma se diamo via tutto, egli non avrà più bisogno di partire. Lavorerà qui.

— Qui non c’è lavoro adatto per lui. Laggiù invece avrà un guadagno sicuro e quando tornerà potrà decorosamente provvedere ai biso-