Pagina:Deledda - La chiesa della solitudine, 1936.djvu/83


— 77 —

sarebbe potuta diventare ricchissima, accese la sua fantasia. Tuttavia disse:

— Concezione è povera; e non intende, per adesso, abbandonare la sua vecchia madre. Ma vi ringraziamo, comare Maria Giuseppa, per la vostra buona intenzione; e vi auguriamo, che tutti i vostri desideri siano esauditi. Per adesso godiamoci questa ora di svago. Mangiate, mangiate; ancora un pezzo di porchetta.

L’ospite non si faceva pregare: il viaggio, il freddo, lo strapazzo, avevano aperto una voragine nel suo stomaco potente: e beveva anche; poiché il vino, perché l’ospitalità fosse completa, non mancava sulla tavola.

Allora divenne affettuosa, di una cordiale umanità che le affiorava negli occhi corruscanti e, a momenti, glieli riempiva di lagrime: e li fissava sul viso duro di Concezione come su quello di una santa di marmo dalla quale si spera tuttavia di ottenere un miracolo.

— Noi abbiamo bisogno di te, rosa mia. La nostra casa è piena di ogni ben di Dio, ma è fredda come la casa dei morti. Abbiamo bisogno di un’anima sincera, e di bambini, di speranze, di amore. Mio marito sembra tranquillo, col suo fuoco e la pipa, ma quando è solo sospira e sospira. Non è detto, rosa mia,