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sua ghigna storta pareva deriderli. Il maggiore gli accennò con l’indice di avvicinarsi, e gli disse minaccioso:

— Guardati bene, animale, di dire a nostro fratello che ci hai veduto qui, altrimenti ti mettiamo dentro un sacco come un porchetto.

E risero, ricordandosi che spesse volte avevano eseguito la faccenda con qualche porchetto magari di comune accordo rubato nell’ovile del nonno; poi se ne andarono spingendosi per le spalle allegramente. Aroldo, dietro la siepe, aveva veduto e sentito tutto; per il momento provò di nuovo un senso di speranza, e attese che anche il pretino se ne andasse. Serafino però si attardava presso le donne. La vecchia disse che Concezione non aveva assistito alla messa perché ancora non si sentiva bene, ed egli espresse il desiderio di vederla. La madre andò a cercarla e subito dopo Concezione, alzatasi nel frattempo, entrò nella sagrestia. Era grigia in viso e tremava di freddo: a Serafino però bastò uno sguardo per accorgersi ch’ella fingeva di essere sofferente più di quanto lo era. Disse la madre:

— Ma andate a sedervi accanto al fuoco: discorrerete meglio.