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L’ombra dello scomparso si ingrandì e incupì ogni giorno di più, come quelle che si allungano al tramonto. Venne in persona un Commissario di pubblica sicurezza, interrogò le donne con lo stesso risultato del brigadiere: si fece un sopraluogo al posto dove Aroldo era stato veduto l’ultima volta, si minacciò Concezione di arresto. Poi di nuovo silenzio.

L’estate seguiva il suo corso lento e soffocante. Da tanto tempo non pioveva, e il pozzo delle donne era quasi secco. La madre faceva chilometri di strada per provvedersi d’acqua, e Concezione avrebbe avuto paura a star sola, se di continuo non fosse arrivata qualche innocua persona a farle compagnia.

Anche il vecchio flebotomo era diventato un assiduo frequentatore del luogo: però non finiva mai di parlare dello scomparso, non senza una certa ironia: pareva lo divertisse molto la strana avventura: e del resto tutti gli sfaccendati ne parlavano; le donne tenevano i bambini chiusi in casa per paura che venissero rubati. La gente tranquilla era convinta però che il forestiero, munito di passaporto, come si venne a sapere, e forse anche di soldi, se ne fosse andato per i fatti suoi.