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sta; portava dei regali magnifici, e gli fu assegnata una camera fra le migliori della casa.

Il padre di Margherita era tutto felice di aver l’amico in casa sua, e voleva lo trattassero con infinita gentilezza, perchè anch’egli veniva ricevuto così dagli Arau.

Di notte, dopo cena, si trattenevano assieme fino a mezzanotte, e dopo tre giorni Antonio diventò anche l’amico intimo dei bambini. Con Margherita, invece, restava un po’ troppo timido e rispettoso, benchè si fosse accorto ch’ella era ancora tanto bambina e semplice. Margherita lo riguardava con cortesia, ma alle spalle gli faceva uno strano sorriso. Gli sembrava vecchio e goffo, ignorante e volgare.

Antonio non poteva pensare a questo; la fanciulla era tanto gentile e vezzosa con lui ch’egli ne restava incantato. A tavola, a conversazione, in ogni luogo, non poteva staccarle gli occhi di dosso. Doveva essere una ragazzina semplice e buona e prudente se parlava così, con tanta educazione, se era così obbediente e rispettosa, se amava e sopportava con tanta grazia i fratellini, monellucci irrequieti, se vestiva con tanta semplicità. Indossava sempre lo stesso vestitino d’indiana azzurra, col colletto