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l'ospite 21


desiderandosi vicina a lui, stretta a lui per tutta l’eternità. Perchè, infine, che cosa è l’amore, che cosa è la passione se non il desiderio vivo, invincibile, continuo, di trovarsi vicino a una data persona? Salvo poi a non provarci più alcun gusto quando ci si è vicini.

Ora avvenne un caso straordinario. Si era agli ultimi di ottobre, dopo una pioggia dirotta che aveva lavato i tetti e le montagne, dando ad ogni cosa la dolce tinta umida e decisa delle belle giornate d’inverno. Anche il cielo era diventato più azzurro e limpido, e gli elci dell’orto avevano ora il colore fosco e lucente delle foreste nordiche. Di notte, la luminosissima luna d’ottobre, su quel cielo limpido che pareva d’acqua, smaltava il paese, allagandolo dell’argento liquido più puro, ed in una di queste notti meravigliose arrivò in casa di Margherita un ospite. Si chiamava Antonio Arau, ed aveva trentasei anni. Era di buona statura, d’un’eleganza piuttosto pesante e poco ricercata. Era bruno, bronzino di volto, con la bontà e la semplicità scolpita sulla fronte, sugli occhi tranquilli e sulla bocca sorridente. Aveva poco spirito, una coltura molto mediocre e moltissimi denari.