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sopra, e le parve che le linee irregolari e serpeggianti della scrittura, coi caratteri contorti, a uncini, le si attaccassero alle dita, ravvolgessero tutta come tralci di rovi.

Gioele le proponeva di fuggire assieme.

«So che ti vogliono vendere. Ma tu non accetterai. Tu mi darai ascolto.

«Tu non mi hai promesso mai nulla, perchè io non ti ho chiesto mai nulla. La speranza però ci portava, come una barca fragile nell’oceano infinito.

«Adesso mi vuoi buttare via, e non ti accorgi che sei tu che affoghi.

«Ma tu mi darai ascolto; perchè adesso non è più il povero Gioele che ti parla, ma il tuo istinto stesso di vita, il tuo diritto alla gioia.

«Tu vuoi sacrificarti per la famiglia; ma chi è poi la tua famiglia? È la tua nonna, già morta, che vi tiene legati tutti intorno al suo cadavere di ferro come ad un pernio. È lei, la vera rappresentante della tua razza, paralizzata dalla vecchiaia e dalla sua stessa immobilità.

«Tu vivi ancora in una grotta preistorica e non te ne accorgi; quando vorrai sollevare la pietra che ti copre non ne avrai più la forza. Bisogna farlo subito, adesso.