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e di fatto) scrisse che l’ospite, pronipote di una sua amica di giovinezza, era un pallido fiore di loto galleggiante ancora nelle limpide acque di una purissima fanciullezza.

Beniamino aveva dunque venti anni: figlio unico d’una nipote della duchessa e di un ricco industriale, allevato fra l'incuranza paterna e lo sfarzo indolente materno, ne aveva già fatte di cotte e di crude: nel suo attivo c’erano molte cattive amicizie, un tentativo di fuga dalla casa dei genitori, bocciature che ogni anno maturavano con le zucche, tre anni di collegio militare, debitucci di gioco e altre piccole cose: con tutto questo, già sottotenente di cavalleria, bel giovane, con un metro e settanta di statura e novantotto centimetri di torace, Beniamino non conosceva quasi ancora la donna e sognava una fidanzata della quale voleva essere il primo e l’ultimo amore.

E la duchessa lo sapeva.


*


Beniamino non amava la vita militare, che è un po’ come la luna, brillante di lontano e aspra e pietrosa da vicino: quindi non amava neppure la divisa: quindi si vestì in borghese per andare dalla duchessa.