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gli sembrava di dover stare tutta la vita così, sospeso fra il cielo e la terra, anche lui come la luce, come la nuvola. Il mondo era fatto di silenzio, di dolcezza, abitato solo da lui, dalla donna, dal cane.

Poi rabbrividì, d’un tremito caldo simile a quello che scuoteva i giunchi: rabbrividiva, eppure il suo sopore si faceva più profondo. Poi.... È un sogno, o davvero la donna si è alzata e si avvicina a lui, con le vesti ricamate dall’ombra dei giunchi?

Si avvicina, si piega, gli versa della sabbia addosso.... E la sabbia gli piove sopra come un’acqua tiepida, più dolce del calore del sole, dolce come la carne stessa della donna.

Si svegliò di soprassalto. Vide ch’ella s’era alzata davvero e si scoteva dalle vesti la sabbia luminosa: e chiuse di nuovo gli occhi, con la speranza che il sogno si avverasse.

Ma subito provò un senso di terrore, e il desiderio di urlare, di darsi dei pugni. No, no, no, egli non voleva ricadere nelle tristi illusioni che rodono inutilmente la vita.

Per fortuna la donna se ne andò, senza neppure vederlo: ed egli respirò, ritrovandosi solo; più solo che mai.

Deledda, Il segreto dell’uomo solo 5