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destra. — Perciò corre una leggenda; che tutti i forestieri che vengono in questo paese e tentano di stabilirsi qui, o si ammalano, o impazziscono, o muoiono.

Fra le smorfie, i sogghigni, i segni di scongiuro che l’antico capitano faceva per conto mio, l’interlocutore sgarbato riprese:

— Non c’è da meravigliarsi: la signora stessa dice che il vento la rende triste e nervosa: e a lungo andare questo stato di eccitamento può produrre, a chi non c’è abituato, l’esaurimento nervoso, che è il padre di tutti gli altri malanni. Questo afferma la scienza.

L’interlocutore parla con intenzioni scherzose, più per far stizzire l’ex sindaco che per altro: io però trovo nelle sue parole quasi la spiegazione del mio dramma. Convinta e grave dico:

— Allora bisogna andarsene presto, da questo paese.

Il mio vicino allora scatta: dà un lieve pugno sulle spalle dell’altro commensale ed esclama: