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e insieme all’istinto della purezza e quindi della conservazione fisica, la ricerca di un punto non raggiungibile, che è la stessa ricerca di Dio.

Per questo avevo scelto l’uomo che adesso mi accompagnava nel mio primo viaggio sulla terra: perché nei suoi occhi che nulla nascondevano, trovavo un principio del mistero che cercavo.



Ma l’orrendo viaggio con le reclute, che durò fino alla nostra stazione d’arrivo, il contatto con una umanità tutta carnale, della quale anche lui mi pareva far parte, cominciavano a mostrarmi il viso materiale della realtà.

Accovacciata nell’angolo dello scompartimento, senza godere i paesaggi primaverili che parevano portati via dal vento, facevo, con lucida desolazione, il mio piano di vita.