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fracassata la loro abitazione, asportandone una parte del tetto.

— È l’inferno, con tutti i diavoli scatenati: non si è mai visto un tempo eguale, di questa stagione.

— È perché mia moglie è uscita di casa sua, — affermò mio marito. — Il tempo stesso ne è sbalordito.

Poi, fra le altre notizie, la donna disse che anche il villino del Fanti, il cieco di guerra, esposto al vento, era stato danneggiato, e che l’inquilino, vinto da una crisi del suo male, forse dovuta al tempo, s’era messo a letto.

— La signora Fanti è molto inquieta: capirà, non è conveniente tenere in una pensione, che fra poco sarà frequentata dai villeggianti, un malato di quel genere. A meno che non muoia subito.

— Di solito i malati di polmoni muoiono in autunno — osservò mio marito. — A meno che il tempo non continui così.

Egli parlava in questo modo per farmi stizzire: io però pensavo che con l’aggravarsi di Gabriele, Dio forse segnava una