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Ma anche lui taceva, perché non c’era nulla da dirci o da rimproverarci: nulla: e tuttavia l’ombra ci separava.



Ma no, nulla ci separava. Anzi, pensando a quella che sarebbe stata la mia vita accanto all’altro, e ritrovandomi nella realtà presente, l’anima mia esultava come l’allodola nell’alto dei cieli.

Eppure, perché dunque quest’ombra, questo indefinibile peso, questa linea misteriosa di silenzio, questo rifiutarsi fisico della bocca a pronunziare un nome che non era nemico né amico per noi? L’ho capito più tardi, passata la burrasca. Io non volevo appunto intorbidare, neppure con una nuvola che passa, l’atmosfera limpida dei nostri primi giorni di vita in comune: giorni che in avvenire dovevano sempre apparirci come i primi della creazione di un mondo nuovo, tutto