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la croce d’oro 169


contati e ogni passo che faccio mi allontana dalle cose della terra: prendi la mia croce d’oro e gliela doni.

E me la diede, col rosario di madreperla al quale era attaccata: ma nel darmela gli occhi le splendevano di lagrime e la bocca s’apriva per l’ansia del mal di cuore; tanto che mi fece pena e accennai a restituirgliela, ma lei non poteva parlare e solo tese la mano per respingere la mia.

Io avvolsi il rosario e la croce in un fazzoletto e poi in un altro fazzoletto ancora, e li tenni in tasca tre giorni come una reliquia; ogni tanto li toccavo, per paura di perderli, e mi sentivo, non so perchè, il cuore gonfio d’amore, ma anche di un misterioso affanno.

La sera della vigilia andai dunque dalla mia promessa sposa: c’erano anche i fidanzati delle altre due sorelle e la cucina con tanta gente sembrava ed era un luogo di festa: però tutti erano seri, perchè mio suocero e mia suocera col loro aspetto sereno ma imponente destavano rispetto come i santi sull’altare, e le ragazze andavano e venivano a occhi bassi, servendo il vino e i