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la veste del vedovo 133


cose, sulla gente del paese, sui padroni di lei, sui fratelli pastori (i quali avevano adornato i piccoli buoi sonnolenti del carro nuziale come si usava negli antichi tempi, con arance ficcate nella punta delle corna e tralci di pervinca intorno ai colli flosci dondolanti), adesso tacevano, guardando verso il nuraghe in cima alla strada.

*

Arrivati sotto il nuraghe sostarono. Era il punto più elevato dell’altipiano e di lassù si vedeva il mare. Il luogo intorno era triste, sparso di macigni e di rovi, come desolato ancora dagli avanzi di una battaglia di giganti: eppure tutti quelli che passavano là sotto usavano fermarsi, specialmente nel tempo di sole forte, perchè l’ombra del nuraghe, in quel luogo senz’alberi, invitava alla sosta. I due sposi seguivano l’uso comune.

L’uomo era ritornato allegro come Giula lo aveva conosciuto molti anni prima; di un’allegria dolce e selvaggia, col viso fiammante,